giovedì 27 dicembre 2012

Ma-anche-no

5.36 di mattina, dormiamo da circa un'oretta perché appena rientrati da un'uscita, quando la stanza da letto si illumina a giorno.
"Che c'è?" chiedo un po' stordita
Le mie due colleghe se la ridono "Dai dai che dobbiamo uscire, è suonato! Possibile che non hai sentito?"
"Eh no..." biascico con difficoltà, mettendomi a sedere sul letto e notando che in effetti il nostro collega nonché ometto dell'equipe si era fiondato a prendere il foglio del servizio
"Verde, anziana caduta in casa" dice mentre scendiamo verso l'ambulanza, brr che freddo!
"Caduta? Adesso? Ma dico...che ti alzi a fare a quest'ora??? Stare sotto le coperte è meglio!" domando rassegnata
L'indirizzo sulla scheda è sbagliato, ci ritroviamo in una via dal nome similare e poco dopo correggiamo il tiro solo perché, con stradario alla mano, essendo nel nostro paese, riconosciamo il cognome dell'utente e il fatto che nella via dove siamo al momento il numero civico in questione appartiene ad una casa disabitata.
Due uomini ci aspettano giù sulla strada.
"Venite, di qui!" ci dice il più anziano "Mia moglie è caduta, l'ho rimessa sul letto però ha dolore ovunque!"
Scendiamo dal mezzo e ci dirigiamo dentro la corte buia, e quando vediamo la scalinata che conduce all'appartamento ci lanciamo un'eloquentissima occhiata: scale quasi verticali, strette, semighiacchiate, con due angoli retti uno all'inizio e uno alla fine.
Ma bene.
Saliamo con cautela. "Sapete, le scale sono un po' ripide e ghiacciate..." ci dice il marito
"Ce ne siamo accorti..." risponde sconsolata la mia collega mentre entriamo in casa e troviamo Giusy, 75 anni, sdraiata in diagonale sul letto, che si lamenta per il dolore.
"Buongiorno, siamo dell'ambulanza signora! Che è successo?" domandiamo
"Ehh sono caduta! Mi sono alzata per mettermi la crema per i dolori sulle gambe...non volevo svegliare mio marito, e l'ho fatto da sola...ma siccome la metto anche sotto i piedi, quando mi son alzata sono scivolata! Ho battuto tutto!" ci dice contorcendosi un po', io mi giro per vedere di che crema si trattasse, e dubbiosa spero non sia quella che vedo accanto alla finestra che Giusy indica
"Ho capito...senta Giusy, adesso la tocchiamo per capire dove ha dolore, quando le facciamo male ce lo dica, ok?" le dico e inizio a fare il testa-piedi, riscontrando che la signora ha dolore in diversi punti della schiena fino al bacino.
L'unico modo per far uscire Giusy da quell'angusta camera da letto di quell'altrettanto minuscolo appartamento, è spinalizzarla.
"Spinale quindi" dice rassegnata la mia caposquadra
Noi ci guardiamo per qualche secondo: Giusy non è proprio un fuscello, diciamo, e siamo tre ragazze e un ragazzo, ma il vero problema sono le scale ghiacciate e strette.
"Ma anche no" ci diciamo in coro sottovoce guardando le scale e la mia CE chiama la Centrale riferendo la situazione di Giusy e specificando che "Vedi, scale ripide e ghiacciate, per farci passare la spinale dal primo angolo andrebbe messa in verticale, ci mandate i Vigili del Fuoco? Noi così non ci fidiamo a portarla giù".
Detto fatto, dopo circa una decina di minuti compaiono con nostra somma sorpresa i VVF, che con santa pazienza e difficoltà portano giù Giusy dalle scale.
Una volta caricata in ambulanza, compiliamo tutti i documenti e la mia collega mi dice sottovoce "Hai visto la crema?"
"Si...dici che s'è messa veramente quella?" domando
"Eh si...era l'unica crema che c'era nella stanza...santo cielo..."
Sospiriamo guardando Giusy che sta facendo un pisolino, non trovando altro modo di affrontare il fatto che siamo stati buttati giù dal letto per una signora che ha fatto un volo d'angelo dopo essersi cosparsa di crema anticellulite persino sotto i piedi.
Ci fa tenerezza in fondo, chissà se sa che quella non è una crema per i dolori, ma che al massimo cura gli inestetismi della cellulite!

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