lunedì 30 aprile 2012

Rosa Rossi

Le prime uscite sono quelle di cui ci ricordiamo tutto: nomi, cognomi, parametri, indirizzi...
Alcune situazioni restano impresse tuttavia, e anche col passare del tempo ci si ricorda benissimo tanto delle facce quanto dei nomi e delle patologie.
Perché? Non ne ho idea...credo che dipenda dalla sensibilità personale.
A me è rimasta impressa una signora, mia compaesana, ma che ho avuto la sfortuna di conoscere una mattina come paziente, circa un anno e mezzo fa.
Una mattina di poco tempo fa suona il telefono del 118; "Andate a XXX, giallo, donna con crisi epilettica".
"Sarà Rosa Rossi" dico alla mia squadra, dimenticando per qualche secondo che loro non erano con me quella mattina di "molto" tempo fa.
Ci dirigiamo velocemente sul luogo dell'evento, e quando la vedo per terra la riconosco subito, è davvero Rosa.
Non so spiegare perché mi sia rimasto impresso proprio il suo nome, probabilmente sarà che siamo compaesane, pur senza conoscerci davvero.
La troviamo distesa per terra, con una coperta a proteggerle la testa, non è lucidissima.
"E' entrata qui negli uffici già disorientata, aveva già lo zigomo gonfio, e s'è accasciata per terra e ha avuto la crisi! Nella borsa ha il tesserino, ho seguito le istruzioni e vi ho chiamati!" mi dice frettolosamente un'impiegata dell'ufficio pubblico dove ci troviamo
"Capisco, ha avuto una sola crisi?" domando, e due secondi dopo ecco che Rosa viene travolta di nuovo dalle convulsioni.
Essendoci già preparati, riusciamo senza difficoltà ad infilarle il cuneo tra i denti, e restiamo pronti con l'aspiratore qualora ce ne fosse bisogno, cercando di evitarle di sbattere la testa con violenza contro il pavimento.
La crisi dura alcuni interminabili secondi, dopodiché Rosa si riprende.
E' stordita, disorientata.
Le prendiamo i parametri, e cerchiamo di capire se quello zigomo gonfio sia o meno il risultato di una rovinosa caduta.
In pochi minuti, Rosa sembra riprendere coscienza e riesce con fatica a spiegarci di essere precedentemente svenuta, e non sa come sia arrivata dentro l'ufficio.
Mentre chiamo la Centrale Operativa per comunicare la situazione, i miei colleghi sistemano Rosa per caricarla in ambulanza.
Ci viene assegnato un codice verde verso l'ospedale dove la signora è in cura.
In pochi minuti la carichiamo in ambulanza, e la mia collega nonché quarto in addestramento mi dice "Guarda, quando inizia a stringere le mani, la crisi sta arrivando...l'ho notato mentre le sistemavi la coperta per proteggere la testa prima!"
Stavo tenendo la mano di Rosa in quel momento quando sento che inizia a stringerla e a perdere conoscenza.
Siamo già posizionati, cuneo e aspiratore pronti, Rosa ha un'altra crisi, questa volta più breve, ma comunque molto intensa.
Richiamo la Centrale, comunicando l'evoluzione della situazione, e ci viene assegnato un codice giallo.
Partiamo spediti, Rosa non recupera lucidità in tempo perché circa cinque minuti dopo mi stringe nuovamente la mano, perde conoscenza e ha una quarta crisi.
Dopo questa, Rosa è completamente esausta.
Con fatica si lamenta del dolore al collo provocato sia dalla caduta sia dalle convulsioni, ma applicarle il collare cervicale è impossibile e su consiglio della C.O. le proteggiamo il capo senza la costrizione del suddetto presidio.
Le continuo a tenere la mano, sia per rassicurarla sia per monitorarla.
In breve arriviamo in ospedale, dove la conoscono molto bene, e viene presa in carico subito dagli infermieri del triage.
"Cavoli, avevi ragione, era davvero la stessa signora di cui parlavi mentre stavamo uscendo!" mi dice la mia collega "Ti è proprio rimasta, nè?"
"Già, sarà che è giovane, sarà che abitiamo nello stesso posto..." rispondo sistemando la barella
"Chissà se lei si ricorda di te!" mi dice sempre la mia collega, mentre rientriamo
In tutto questo casino, non credo proprio che Rosa si sia ricordata di me, a malapena ricordava dov'era...in compenso credo che io non mi dimenticherò di lei tanto presto.

1 commento:

EmmeA ha detto...

È proprio vero:tante volte le storie dei pazienti che andiamo a soccorrere ci rimangono ben impresse nella mente...E con queste il loro nome,la situazione e magari,come in questo caso,la cronicità.
Non so se loro si ricordano di noi,ma tante volte mi è capitato che la risposta fosse sì,e magari fossi io a non ricordarmi di loro....
Grazie,come sempre,per quanto racconti