giovedì 28 febbraio 2013

Foglio bianco

Chiamata delle 22.30 circa, è inverno, è buio e fa freddo.
Il foglio riporta soltanto l'indirizzo, il codice e nient'altro.
"Su cosa usciamo?" mi chiede l'autista
"Boh... Giallo a XXX" dico perplessa
"Non si sa altro?"
"No...andiamo e vediamo" e così dicendo ci avviamo di corsa alla macchina, partendo in pochi secondi.
Durante il tragitto la Centrale ci chiama via radio "XXX, via filo appena siete in posto"
"Ricevuto" rispondo, continuando a non capire perché non mi dicono di che si tratta.
Arriviamo; ci troviamo in una corte buia, ci guardiamo attorno con la pila per cercare qualche riferimento nel buio.
Entriamo per prime io e una mia collega, mentre autista e operatore DAE prendono le ultime cose dal mezzo.
Ci viene incontro emergendo dal buio un ragazzo straniero, probabilmente nord africano, sui 18 anni che ci scuote per le maniche della divisa "Venite! Di sopra! Fratello!" e si smaterializza su per i gradini dei piani alti dell'edificio.
Io e la collega ci guardiamo perplesse, ma vista la situazione decidiamo di aspettare gli altri due prima di salire al buio in quel labirinto gelido e silenzioso.
Intanto, come da accordi chiamo la Centrale "Ciao, è la XXX, siamo in posto, che succede?"
"Ok, come sta il bambino?" mi chiede l'operatore
"Bambino?" domando
"Quanta candeggina ha bevuto?" chiede incalzante
"Candeggina??? Bambino??? Ma non ne sapevamo nulla!" rispondo un po' alterata "Il foglio è BIANCO!"
"Oddio scusate, avete ragione, sentite valutate e richiamate quanto prima... nel dubbio vi mando l'Automedica, ok?" 
"Ok..." e riattacco
"Ragazzi, forza, correre! Cerchiamo un bambino che ha ingerito della candeggina!" dico alla squadra, appena ricomposta dopo l'arrivo dell'autista e del mio terzo.
In pochi secondi saliamo le scale buie pila alla mano, rivediamo il ragazzino di prima che ci guida all'ultimo piano di questa corte dove abitano, in un riquadro di mura mezze aperte protetti solo da stracci penzolanti, circa una decina di persone.
"Fratello! Candeggina!" mi dice agitato il ragazzo indicandomi un bambino di circa 2 anni sul divano, in braccio a due ragazzine.
Per fortuna qualcuno che parla italiano c'è, una delle ragazzine mi mostra una bottiglia da due litri di acqua che però conteneva candeggina e che era stata lasciata per terra.
Il bimbo l'ha vista e probabilmente scambiandola per acqua l'ha ingerita.
"Ha vomitato quasi subito, non ha fatto più di un sorso" mi dice in lacrime la ragazzina "Cosa possiamo fare?? Non smette di piangere!!"
Mentre ai miei colleghi faccio segno di prendere i parametri al piccolo e di tranquillizzarlo, io metto da parte la bottiglia da portare via con noi "La candeggina però non va messa in bottiglie d'acqua per terra, per un bambino è pericoloso!" faccio notare con calma
"Lo so, glielo avevo detto alla mamma di non lasciarla lì, ma lei non ascolta!" mi dice dispiaciuta la ragazzina indicandomi la madre, che mi guarda con sospetto.
"Mamma parla italiano! Ha capito benissimo che ha sbagliato" sottolinea ancora la ragazzina innescando una mezza lite famigliare nella loro lingua madre.
Nel mentre calmiamo le acque con pazienza, e ristabilita la tranquillità verifichiamo che i parametri siano nella norma, avviso la Centrale della situazione e poco dopo arriva MSA.
Medico e infermiere decidono di seguirci durante il trasporto, e anche loro non mancano di rispiegare alla famiglia che la candeggina non va lasciata a portata di bambino, ma la madre a tutto questo discorso non pare particolarmente interessata.
Con noi in ambulanza sale il padre del piccolo, spaventatissimo almeno quanto i fratellini, che continua a chiederci se il bimbo starà bene.
Lo rassicuriamo fino all'arrivo al PS pediatrico, dove il bimbo viene preso in carico dal personale.
"Grazie mille, anche da parte sua, staremo più attenti" ci dice il padre del bambino, mentre stiamo per andarcene.
Noi salutiamo e torniamo verso il mezzo, in mano avevo ancora il foglio mezzo bianco della missione.
"Bravi ragazzi" ci dice il medico "Però speriamo di non rivederci stanotte! Grazie e buona notte!" 
"Grazie a voi, speriamo davvero di non incrociarci più per stanotte!" rispondiamo e risaliamo sul mezzo.
"Dal giallo ignoto al codice candeggina però...si insomma..." dice perplesso il mio collega seduto dietro, indicando il foglio che ho in mano 
"Eh lo so..." rispondo altrettanto perplessa, non tanto per il foglio bianco, quanto per la situazione in generale.
"Ho come idea che tanto ricapiterà... purtroppo la candeggina nella bottiglia non era certo il primo problema di quella famiglia" commenta l'autista
"Infatti... spero solo che almeno i ragazzini facciano più attenzione..."
"Noi più di così non possiamo fare"
"Già"


domenica 10 febbraio 2013

Io sono di centralino!


Stanotte, dopo mesi, ho il turno da centralino.
Non avevo mai pensato di scrivere un post su questo, ma in effetti il ruolo del centralino offre spunti interessanti.

Il centralino è quel volontario addetto alla gestione delle telefonate in sede, prende nota delle prenotazioni di servizi, si rende eventualmente disponibile ad uscire per qualche servizio secondario urgente, e nel migliore dei casi prepara anche pranzo/cena se la squadra è fuori e fa supporto morale :-D
Io come centralino notturno, lo ammetto, valgo veramente poco...finché sono sveglia rispondo, prendo servizi, compilo tutte le schede, preparo la cena e tutto il resto che mi tocca, incluso il materiale da reintegrare sul mezzo che mi comunicano per sms i ragazzi mentre rientrano...ma quando tocco il letto, io dormo.
Non sento la chiamata del 118, figuriamoci quella sulla linea urbana.
Siccome la mia squadra ormai mi conosce bene, tutti sono consci del fatto che di notte al telefono io non rispondo, non perché non voglio, ma perché proprio non lo sento.
Quando sono di turno c'è sempre chi mi sveglia per uscire, ma se sono di centralino mi lasciano sempre dormire salvo emergenze :-D

Nei vari turni che ho fatto come centralino, oggi vorrei riportarvi alcune telefonate che ho preso, perché...anche essere un centralino può essere impegnativo, certe volte.

11.00 di un venerdì 
Io: "Croce Rossa, buon giorno!"
Utente: "Senti ho un problema...cioè il mio amico ha un problema...puoi venire con l'ambulanza?"
Io: "Mi dispiace, ma non possiamo mandare ambulanze autonomamente, devi chiamare il 118 se ti serve un'ambulanza. Cos'ha il tuo amico?"
Utente: "Eh...secondo te è normale che uno vomiti verde...hai presente il verde acceso tipo alieno? Ecco...e non smette!"
Io: "Avete mangiato o bevuto qualcosa di particolare?"
Utente: "Forse...cioè...cazzo se lo scoprono i miei! Lascia stare, chiamo un altro amico, oh grazie Croce Rossa!"
Tuu Tuu Tuu

22.30 di una domenica
Io: "Croce Rossa, buona sera!"
Utente: "Mi serve un'ambulanza!"
Io: "Signora, si calmi. Non posso mandarle un'ambulanza, se ne ha bisogno deve chiamare il 118"
Utente: "Mio marito sta male! Mi serve l'ambulanza!"
Io: "Signora, noi possiamo uscire solo se autorizzati. Chiami il 118 e spieghi la situazione"
Utente: "Dottoressa, mio marito sta male! E' malato di cuore! Io cosa devo fare???? MI AIUTI!"
Io: "Signora mi ascolti, io non sono un medico, sono uno dell'ambulanza e l'unico modo che ho per aiutarla è farle chiudere questa telefonata. Quando ha riagganciato, chiami il 118, solo così arriverà un'ambulanza e potremo aiutarla"
Utente: "Si ma dottoressa, qual è il numero del 118??? Io non ce l'ho!"
Io: "Ehm...signora...digiti UNO-UNO-OTTO, CENTODICIOTTO"
Utente: "Ah...e se faccio così, arriva l'ambulanza?"
Io: "Se fa così, qualcuno le chiederà cos'ha suo marito e dove vi trovate, così da poterle mandare un'ambulanza"
Utente: "Ok...grazie dottoressa!"
Tuu Tuu Tuu

15.00 di un pomeriggio che non ricordo
Io: "Croce Rossa, buon giorno!"
Utente: "Parlo col 118?"
Io: "Ehm no signore, questa è la Croce Rossa..."
Utente: "Si ma l'ambulanza?"
Io: "Chiami il 118, noi non possiamo uscire in ambulanza senza essere stati chiamati"
Utente: "Ho capito...mi daresti il numero del 118 per favore?"
Io: "UNO-UNO-OTTO"
Utente: "Ma non me lo prende! Non chiama!"
Io: "Impossibile, riprovi digitando UNO-UNO-OTTO, CENTODICIOTTO"
Utente: "Aaaaaah!!!! Ecco!"
Tuu Tuu Tuu

5.05 di un lunedì mattina, dormivamo tutti o quasi
Io: "Croce Rossa...Buon giorno"
Utente: "Sono il signor Neri, ve lo ricordate che stamattina alle 7 venite a prendermi???"
Io: "Si, signor Neri, ce lo ricordiamo...ma sono le 5! Mancano due ore...il servizio è esposto, un mio collega passerà a prenderla alle 7 come stabilito"
Utente: "No perché a volte siete in ritardo ehehehe io mi alzo presto!"
Io: "Ma dai..."
Utente: "Così faccio tutto con calma, mi lavo, mi cambio e vi aspetto! Ma glielo dica di non tardare eh!"
Io: "Si..."
Utente: "Quindi il servizio c'è? Lo sapete?"
Io: "Si"
Utente: "Eh va bene...mi fido...a più tardi!"
Io: "Si signor Neri"
Tuu Tuu Tuu....e credo di essermi addormentata di botto appena dopo aver appoggiato la cornetta al suo posto.

E poi voglio condividere con voi la prima volta che ho risposto al telefono del 118.
Quando sono entrata, i servizi ce li passavano per telefono.
All'epoca ero una corsista, mi avevano più o meno spiegato che dovevo rispondere, tuttavia di norma la squadra rispondeva sempre prima di me, quindi ero abbastanza tranquilla.
In fin dei conti, è solo un telefono, no??
Turni di centralino tra l'altro riuscivo a farne pochi a causa dell'università, quindi alla fine al 118 ancora non avevo risposto.
Quel venerdì mattina, non ricordo l'ora, ma era presto, il telefono suona e l'unica vicino al telefono sono io.
Oddio, è il 118! 
Non molto convinta, prendo la cornetta realizzando un secondo dopo di non sapere cosa dire: "Ehm...pronto?"
"Ma parlo con *nomedellamiasede*?" voce seccata
"Si...ma io..."
"Via XXX, paese blablabla.....ok?" il tono peggiora
"No, me lo ripeteresti per piacere?" non avevo capito una virgola, non mi aspettavo che dettassero così in fretta, non ero preparata.
Mi avevano detto che era una cosa "flash", però io non me l'ero immaginata così.
In modo non esattamente gentile (e tutto sommato lo capisco) mi viene ripetuto tutto, prendo nota e passo il foglio alla squadra.
"Adesso sai come si fa!" mi dicono ridendo "Scrivi anche bene! Prossima volta non sbagli più! La pratica è sempre meglio della teoria"
Io, che mi sentivo psicologicamente provata, me la stavo ridendo molto, ma molto meno. Credetemi.

domenica 3 febbraio 2013

Toc Toc...è permesso?

Oggi vi racconto di una sera in cui, alle 22, riceviamo la chiamata per "Soccorso di persona".
Come già vi dissi più volte, quando leggiamo questa espressione sappiamo che stiamo andando su un tipo di intervento ben preciso.
Partiamo in giallo, in supporto ci mandando i Vigili del Fuoco per l'apertura dell'appartamento.
Arriviamo in poco tempo davanti alla palazzina, ci aspetta giù un gruppetto fornito di gente.
Noi scendiamo con in spalla tutta l'ambulanza, ci vengono incontro una signora sui 60 e una ragazza più giovane, agitatissime.
"Non risponde! La zia non risponde, è chiusa dentro e non sappiamo più nulla da almeno un'ora" ci dicono e noi corriamo su per le scale.
Non c'è odore di gas, non vediamo niente di strano, dopo 3 piani di corsa ci troviamo davanti ad una porta chiusa.
"Come si chiama la signora?"
"Gloria" ci dicono "Ha 88 anni, vive da sola, oggi non stava tanto bene"
Mentre il CE chiama Gloria, provando a suonare, a bussare, senza ricevere risposta, arriva su con noi anche l'autista e poco dopo ci raggiungono i Vigili del Fuoco.
"Signora, ma sua zia ci sente?" domando per scrupolo
"Beh al campanello ha sempre risposto, e anche al telefono! Ma oggi niente!" continua agitatissima
Intanto i VVF ci raggiungono, e dopo qualche valutazione decidono di entrare con la scala dalla finestra dell'appartamento.
Velocemente scendono, preparano tutto quanto e con l'ausilio della scala si arrampicano fino alla finestra della cucina della casa.
Cresce l'attesa. Cosa ci troveremo davanti?
Si sente il rumore delle tapparelle divelte e dei vetri rotti, sono entrati.
In pochi secondi ci aprono la porta di ingresso e noi facciamo allontanare i parenti.
"Qui non c'è nessuno!" ci dicono ispezionando l'entrata, cucina e soggiorno.
Poi passano alla zona notte, ma la porta è chiusa a chiave.
"La buttiamo giù, forza ragazzi!" e iniziano a prenderla a spallate, la porta dopo qualche colpo cede.
I ragazzi sono accaldati e sudati per lo sforzo, la temperatura non aiuta di certo quando si deve procedere con i lavori "pesanti".
Entrano nella zona notte.
Bagno vuoto.
Altra porta, quella della camera, ermeticamente chiusa.
Senza dire altro, i Vigili proseguono con l'abbattimento della seconda porta.
Avete presente quelle porte di legno spesse 10 centimetri tutte intarsiate, tipiche delle case un po' datate?
Ecco.
La porta cede sotto i colpi.
Noi eravamo a qualche metro, i ragazzi entrano nella camera da letto.
Ci sono pochi secondi di completo silenzio.
Uno di loro mette la testa fuori dalla camera, è sudato e un po' provato dallo sforzo, appoggia una mano sullo stipite di quel che resta della porta e ci dice con un tono eloquente: "Dorme!"
Noi ci guardiamo, e perdonateci, ma ci scappa un sorrisetto.
Entriamo comunque in camera, con lo zaino mi avvicino alla signora che s'è accorta del baccano solo quando l'intera squadra dei Vigili del Fuoco e noi siamo piombati in camera accendendo la luce.
Lei essendo influenzata e avendo già qualche problema di udito, si era avvolta la testa orecchie incluse in una specie di turbante e s'era messa a letto presto.
I parenti non sentendola come al solito e non avendo le chiavi dell'appartamento si sono giustamente allarmati e hanno chiamato i soccorsi.
"Signora Gloria buona sera, sono dell'ambulanza, posso darle un'occhiata?" le domando
"Ambulanza? Ma lasciatemi dormire!!!" mi risponde riavvolgendosi nelle coperte mentre la nipote le urlava di tutto.
Il caposquadra avvisa la Centrale, raccogliamo i dati necessari e chiudiamo la missione con all'attivo un rifiuto ricovero, un augurio di buon anno, un appartamento distrutto e qualche risata che, permettetecelo, ci è proprio scappata.
Nel cortile della palazzina la gente si era raccolta per capire che era successo, e poco dopo la nipote di Gloria comunica l'esito positivo dell'intervento.
Rientriamo così poco dopo, pensando che mentre noi siamo sollevati perché in fin dei conti è andato tutto per il meglio, Gloria domattina sarà molto molto molto meno contenta...