domenica 20 ottobre 2013

Scriviamo il 100° post del Diario INSIEME!

Ciao ragazzi!
Finalmente ci siamo, questo è il post #99.
Ne abbiamo viste, vissute e raccontate fino ad oggi... per questo motivo desideravo rendere "speciale" l'occasione del 100° post.
Se il Diario può contare 100 post, come vi dicevo su FB, è anche grazie a voi, che passate, leggete, guardate, condividete.
Siccome ci tenevo a condividere con voi questo traguardo, mi farebbe davvero piacere avere "un po' di voi" nelle mie pagine.

Ecco come:

1. Scrivete un qualsiasi pensiero che vorreste vedere pubblicato su questa pagina, lunghezza massima 5 righe di una cartella Word; allegate anche una foto o un'immagine se volete.

2. Inviate il tutto alla mia mail, che ormai conoscete, unsoccorritore@gmail.com , oppure scrivetemi su Facebook, twittate o lasciate il commento sotto a questo post, come preferite.

3. Specificate SE e COME volete firmarvi, es.: nome&cognome, nome&associazione, nickname etc.

4. Enjoy it! Verrete pubblicati sul 100 post!! : )

IL 100 POST VERRA' PUBBLICATO IL 10 NOVEMBRE 2013, DATA DEL 1° POST.

Scriviamolo insieme!




domenica 13 ottobre 2013

Combo

Come promesso, sulla pagina facebook ho pubblicato le news sul post 100 che saranno l'oggetto del prossimo post, 99! Ci siamo quasi! : )

Torno raccontandovi di un episodio particolare della mia carriera di soccorritore, perché in quel momento il pensiero disperato immediatamente successivo al "non è possibile!" è stato "Combo".
E' una notte di quelle dove fa freddo e diluvia, piove talmente tanto che io e i miei due colleghi vaneggiamo sul come muoverci con una canoa o improvvisarci degli OPSA.
Dopo aver fatto il controllo del mezzo, ci avventiamo così sulle pizze appena portare a domicilio; ammetto di avere gusti discutibili, ma con freddo e pioggia, una fantasticamente fumante e morbida pizza Zola&Mele ci sta tutta!!
Mangiamo senza troppi complimenti, e se ve lo state chiedendo, si la pizza me la sono mangiata tutta appena appena in tempo prima che il suono di Emma rovinasse la nostra digestione: Giallo, incidente stradale.
"No dai veramente? Un incidente? Sotto al diluvio?" usciamo di corsa, sconsolati e con ancora la pizza che faceva le piroette nello stomaco.
Arriviamo in posto, un incrocio buio di un paese vicino, la strada è deserta, il semaforo e un lampione con luce gialla sono le uniche luci che ci sono quando ci fermiamo in prossimità di una macchina con il bagagliaio che mostra i segni di un tamponamento.
Avvolti come pinguini negli impermeabili ci catapultiamo verso l'auto e contiamo 5 persone di origine straniera, 4 adulti e 1 bambino di due anni: bimbo, padre e madre del bimbo, fratello e zio.
Il padre che è alla guida è il primo a scendere e inizia a vomitare a lato dell'auto, la madre seduta davanti urla, il bambino sul seggiolino dietro grida anche di più giustamente, zio e fratello scendono dalla macchina senza urlare e iniziano a camminare in giro ripetendo che volevano prender aria che avevano appena mangiato abbondantemente e vedere l'altro vomitare gli dava fastidio.
"Buona sera, siamo dell'ambulanza! Che è successo?" chiediamo cercando di capire dove fosse la seconda macchina e di non far scappare nessuno in giro.
"Una signora ci ha tamponati, abbiamo fatto la constatazione amichevole poco fa ed è andata via!" ci dice il padre, che aveva appena smesso di vomitare.
Mettiamo in sicurezza la macchina e mentre io mi dirigo verso il bambino sui sedili posteriori, gli altri due colleghi vanno verso la madre che grida spaventata per il piccolo.
Intanto è buio pesto e sta venendo giù il diluvio.
"Signora non si preoccupi, il bambino sta bene!" la rassicuro dopo essermi sincerata delle condizioni del piccolo, che era ben immobilizzato nel suo seggiolone.
Il CE mi fa allontanare con i pazienti che camminano e il bambino verso l'ambulanza, mentre lei e l'autista avrebbero pensato a tranquillizzare ed immobilizzare la madre.
"Stavamo tornando da una cena quando è successo, e quella signora che ci è venuta addosso è scappata via subito dopo aver fatto i documenti poco fa" e con in braccio il bimbo piccolo, insieme con lo zio, sale in ambulanza e si mettono comodi sui seggiolini del vano sanitario prima che potessi dire qualcosa.
"Capisco... è stato forte l'impatto?" domando, avendo notato che i segni sulla macchina non erano certo quelli di un impatto ad alta velocità.
"No, il semaforo era rosso! La signora non ha frenato in tempo... ma sa, lo spavento e la pancia piena... " mi dice "Mi è venuta subito la nausea! Non abbiamo battuto la testa, non mi fa male niente, ma sa mia moglie poi è una persona molto ansiosa..."
Cerco di valutarli tutti e 4 al meglio, il CE avvisa la CO della situazione, che ci manda un altro mezzo in supporto.
Mentre i miei due colleghi stavano ancora lavorando sulla madre del bambino, che non aveva subito traumi seri se non lo spavento, io cerco di convincere i miei 3 pazienti con bambino al seguito che alzarsi e farsi due passi sotto la pioggia battente non è una buona idea.
"Può controllare come sta mia moglie?" mi chiede il padre
Essendo a due passi dalla macchina, scendo dal mezzo e mi accorgo di non avere il cappuccio.
Siccome pioveva e il mio cappello antipioggia non era certo abbastanza, mi tiro su il cappuccio del giaccone e vengo investita da una doccia gelida.
Non è possibile, penso tra me e me gocciolante; doveva essersi abbassato mentre ero ancora fuori e riempito d'acqua senza che io me ne accorgessi. Bene. 
Fingendo massima disinvoltura, do un'occhiata e vedo i miei colleghi al lavoro per cercare di calmarla, così ritorno da padre, figlio e zio rassicurandoli che ci stavano pensando i miei colleghi.
Allontanarmi da loro avrebbe significato dargli la possibilità di tornare a spasso.
In quel momento il padre, seduto sul seggiolino dell'ambulanza con in braccio il bambino, chiede allo zio del piccolo di reggerlo per fare una telefonata.
Appena glielo passa, il bambino cambia espressione e io mi trovo sulla traiettoria del fiume di vomito che senza alcun preavviso inizia a sgorgare fuori dalla sua bocca per finire ovunque, inclusi i pantaloni della mia divisa. Il mio tuffo carpiato con traversina in mano non serve a contenere la piccola bomba in tutina e ciucciotto.

L'immagine in sé non c'entra, ma la COMBO per eccellenza alla
quale ho pensato in un secondo momento è stata questa :D
Combo! ho pensato.
Non potevo crederci, come non riuscivo a credere che un esserino così piccolo potesse contenere così tanta roba, del resto.
Appena il bambino smette di inondare letteralmente l'ambulanza, il padre e il figlio maggiore voltano la faccia disgustati e lo zio mi dà il piccolo in braccio per correre giù dal mezzo a vomitare.
Mai come in quel momento ho rimpianto di aver mangiato tutta la mia pizza zola&mele.
Metto il bambino in braccio al padre, e inizio a pulire mentre lo zio risale sul mezzo.
"Ora va meglio" mi dice "Che schifo però! Non sopporto il vomito!"
"Eh si, senti che odore, bleah che schifo!!!!" seguita il fratello maggiore guardandomi pulire
Io non so che espressione ho, ma quando vedo arrivare l'autista, la faccia che fa guardando me, la mia divisa e l'ambulanza mi lascia intendere che sia eloquente.
Per fortuna mi aiuta a pulire, mentre cerco di non pensare alla pizza che sta facendo la danza della pioggia nel mio stomaco.
"Dobbiamo tirare giù la madre, vieni?" mi dice
"Ok" poi guardo i tre che lascio sul mezzo "Voi non muovetevi, fuori piove e noi stiamo aiutando la signora, sta arrivando un'altra ambulanza, ok?"
Annuiscono, ormai tranquilli e a stomaco sicuramente vuoto, seguitano a fare le loro telefonate.
Mentre carichiamo la signora vediamo arrivare i colleghi dell'altro mezzo e tiriamo un sospiro di sollievo.
Noi alla fine ci portiamo via madre, padre e bambino, mentre l'altro mezzo porta via zio e fratello maggiore.
Appena scaricati tutti i pazienti, torniamo fuori e diamo uno sguardo all'ambulanza, completamente a soqquadro.
"Ecco, anche il mio stomaco è così!" dico mentre rassetto
"L'hai voluta la zola&mele??? Ecco!"
"Uff... ma io ..." e in quel momento sentiamo la sigla del nostro mezzo che viene chiamato per radio dalla Centrale Operativa "Posizione?"
Gelo. E non solo per i vestiti fradici.
"PS XXX"
"Via filo per nuovo servizio"
Il CE chiama il Centrale.
"Quindi?" chiedo annusando la mia boccetta di olio all'eucalipto dopo aver pulito la divisa col disinfettante per i presidi dell'ambulanza.
"Verde... febbre e vomito... non dire niente, ok?"

...per un po' la pizza zola e mele 
non l'ho più mangiata in turno!