venerdì 16 ottobre 2015

In incognito

Ho questo preciso ricordo di una sera, non troppo tarda, di fine inverno; siamo ancora svegli, quando arriva la chiamata.
"Rosso" mi dice il caposquadra mentre legge il foglio "Scrivono evento neurologico"
Raggiungiamo velocemente il target, il civico è quello di una normalissima palazzina, e all'ingresso ci viene incontro un uomo, sui 70 anni.
"Di qua" ci dice, e senza altre spiegazioni ci conduce in casa.
"Permesso" appena varcata la soglia un forte odore di vomito e urina ci investe, istintivamente ci guardiamo in giro, ma non risciamo a capire subito la fonte.
Percorriamo un breve disimpegno di qualche metro e ci troviamo nel soggiorno dell'appartamento dove ci sono un divano, a fianco del divano un tavolino da caffè di vetro e a lato del tavolino, il tavolo del soggiorno.
Sul divano c'è un uomo seduto, sugli 80 anni abbondanti, con lo sguardo perso nel vuoto e le braccia distese sulle gambe; seduta su una sedia attaccata al muro c'è un'anziana signora, bastone alla mano, che ci guarda divertita, e infine in piedi vediamo un'altra donna sui 65 anni.
Totale occupanti del soggiorno: 4, da sommare a noi 4.
La sensazione che ci stia sfuggendo qualcosa inizia a farsi largo nelle nostre testoline.
"Cos'è successo?" chiede il CS agli astanti, indirizzandosi all'uomo che ci aveva accolti
"Niente" dice secco "non è successo niente"
Chiaro, non succede niente e si chiama l'ambulanza. La sensazione di prima diventa una certezza.
Ci avviciniamo all'uomo sul divano, che ha le sembianze del paziente che cerchiamo.
"Buona sera, riesce a dirmi come si chiama?" chiedo avvicinandomi
"Antonio Bianchi, residente qui" mi risponde la signora sui 65 anni
Antonio non parla, ci segue solo con lo sguardo e annuisce se necessario, è bollente, e notiamo che sembra essere stato rivestito e "ripulito" di fretta; l'odore di vomito e urina è fortissimo e proviene dai suoi vestiti allacciati alla buona e che, visti da vicino, si nota essere pieni di macchie/aloni freschi.
La signora anziana con il bastone si alza, mentre il CS parla con l'uomo che ci aveva accompagnati cercando di tirare le somme, e si siede sul divano vicino ad Antonio.
La seguiamo con lo sguardo, sembra la scena di un film muto: con calma si siede, ci guarda con un sorriso e ad un certo punto inizia a dondolarsi lentamente.
Il CS volta lo sguardo di nuovo verso le persone appoggiate al muro, la signora era alle sue spalle, quando si lascia cadere di faccia verso il tavolino di vetro.
"Attenta! Prendila!" urlo al CS, che si volta di scatto; la signora si ferma, si rimette seduta e continua a guardarci ridendo.
Penso sia facile immaginare le espressioni sulle nostre facce, non credo siano necessarie descrizioni accurate.
"Se non è successo nulla, perché avete chiamato l'ambulanza?" incalza il CS
E alla fine, la signora sui 65 anni, cede e dice che "Antonio è stato male, ma succede, non è nulla di che... è già stato in ospedale, ma non ho nessun documento"
Mentre il CS parla con la signora, noi manteniamo un occhio sulla sorridente anziana sedutaci accanto, e continuiamo a valutare per quanto possibile Antonio.
A valutazione terminata, concludiamo che Antonio si è sentito male, è stato ripulito insieme con divano e pavimento circostante, e successivamente sono stati allertati i soccorsi, probabilmente perché i presenti si sono accorti che l'anziano rispondeva solo limitatamente a stimoli verbali.
"Dobbiamo andare in ospedale, è seguito da qualche parte?"
"L'ultima volta è stato a XXX, poco tempo fa" ci dice la signora sui 65 anni
"Ok, possiamo segnalarlo, se sarà possibile chiederemo di essere portati a XXX signora. Il tesserino sanitario?"
"Non ce l'ha qui" ci dice
"Ma il signor Antonio non è residente qui?"
"Si lo è, ma non abbiamo la sua documentazione al momento"
Di bene in meglio.
"Va bene signora, non importa, lo carichiamo e andiamo via; raggiungeteci pure a XXX con tutto il necessario" .
In quel momento la signora anziana che poco prima aveva tentato di lanciarsi sul tavolo, si alza, si dirige verso Antonio, gli prende il portafogli della tasca e davanti a tutti toglie una mazzetta alta almeno 2 cm di contanti di grosso taglio dandoli in mano alla signora di 65 anni, poi rimette nella tasca il portafogli vuoto senza né contanti né documenti.
Basiti. Ci siamo lanciati uno sguardo veloce, in quel momento avevamo pensato tutti la stessa cosa: "Ma dove diamine siamo finiti?!"
Carichiamo senza fatica Antonio, e arriviamo abbastanza velocemente all'Ospedale vicino.
Ci accoglie l'infermiere del triage, e con serena convinzione il CS presenta la situazione e il, secondo noi, noto Signor Antonio Bianchi.
"Ragazzi... non vorrei deludervi, ma non esiste nessun Antonio Bianchi ricoverato qui di recente, nato il giorno che dite e residente dove siete andati a prendere questo signore"
Ma certo, giusto questa ci mancava. Se questo non è Bianchi Antonio... chi cavolo è?
Quello che, fino a pochi secondi prima, per noi è stato Bianchi Antonio, era sulla barella, come l'avevamo trovato era rimasto.
"Ragazzi lo registro come ignoto, finché non ci dirà qualcosa"
Lasciamo l'ignoto-Bianchi-Antonio in PS e rientriamo.
"Da noto a ignoto in meno di un'ora... questa mi mancava proprio"
"Magari nella vita reale vive sotto copertura, ha una vita segreta e quindi si nasconde..."
"Si certo, è sicuramente la possibilità meno remota di tutte!"