giovedì 11 ottobre 2012

Thank you very much

Sono circa le 22 quando il suono della chiamata, inconfondibile, interrompe la nostra serata.
Codice giallo, evento cardiologico in paziente sessantenne.
Arriviamo in poco tempo, conosco bene la strada e altrettanto bene la via in questione.
"Buona sera signora, che succede?" domando appena vedo arrivarmi incontro una signora preoccupata seguita da un ragazzo
"Mio padre è svenuto" dice lui "E' diventato tutto rosso e adesso è pallido!"
Il signor Luigi ha dei trascorsi che gli hanno imposto l'impianto del pacemaker, e probabilmente l'entrata in funzione del suo salvavita artificiale deve avergli provocato il malore...come era già successo tempo prima, ci dice, stesso episodio.
"Luigi, mi dica, cosa si sente?" domando mentre i miei colleghi prendono i parametri
"Stanco...un po' affaticato, mi manca un po' il respiro" mi dice "Ma non preoccupatevi..."
"Luigi noi dobbiamo preoccuparci!" gli dice un mio collega "Non è che l'attacchino gliel'ha provocato la partita di calcio??" continua cercando di far rilassare Luigi, che sorride e risponde "Eh cavolo...non farmici pensare mica che me ne torna un altro!!"
Tranquillizzati anche figlio e moglie, carichiamo Luigi sulla barella e mentre lo spingiamo fuori la signora mi grida "Grazie dottoressa!"
Io sorridendo le dico quello che ripeto ai 3/4 dei pazienti che ci crede dei medici "Signora noi non siamo dottori, siamo dei soccorritori"
Il figlio mi affianca, mi mette una mano sulla spalla e mi dice "Massì, va bene lo stesso, voi vi fate proprio un gran culo ragazzi, siete i migliori, grazie!"
Io e colleghi sorridiamo, non è vero che la gente non ringrazia mai...o forse semplicemente noi siamo molto fortunati a trovare chi un "grazie" e un "sorriso" ce lo regala spesso.
"Troppo gentile, peccato per la partita di stasera!" risponde ridendo il nostro autista
"Eh va beh...le mazzate facciamo sempre in tempo a riprenderle la prossima volta!" dice Luigi dalla barella.
Il viaggio prosegue tranquillo, scambiamo qualche battuta e poi arriviamo in ospedale, dove lasciamo Luigi.
"Abbiamo avvisato che suo figlio sta arrivando, di indirizzarlo qui in astanteria, i suoi documenti sono tutti a posto...adesso ci vuole solo un po' di pazienza" gli dico mentre sistemo assieme al mio collega le ultime cose
"Grazie davvero ragazzi!" ci dice riconoscente
"Di nulla Luigi, buona notte" gli diciamo, andandocene un sorriso stampato in faccia.

4 commenti:

EmmeA ha detto...

Quante volte quel semplice "grazie" ci cambia la giornata??
E quante poche volte lo riceviamo?
La nostra paga quotidiana,quelle sei lettere dal magico "potere"... :)

Simone ha detto...

E grazie per gli aggiornamenti del tuo blog, che personalmente mi piacciono molto :)

Simone

Un Soccorritore ha detto...

Grazie...a voi : )

Giulia ha detto...

Che meraviglia, che soddisfazione. E sono proprio questi "grazie" detti col cuore che ci nutrono l'anima.. <3