mercoledì 15 febbraio 2012

Cose...da bambini

I bambini sanno essere tremendi, specie se litigano per un giocattolo.
Tutti abbiamo almeno tentato di litigare per un giochino, no?
C'è qualcuno però che ci và giù pesante...!
Una mattina veniamo chiamati verso mezziogiorno, "andate in giallo a XXX, via XXX, bambino con sospetto trauma della colonna" ci dice l'operatore della C.O.
Andiamo di corsa, domandandoci che cosa avesse mai potuto combinare un bimbetto per procurarsi un trauma alla colonna vertebrale.
Arriviamo in posto, entriamo con l'ambulanza in una corte vecchia e nel cortile ci sono una signora anziana e una sulla quarantina che ci fanno segno di venire verso di loro.
La signora sulla quarantina ha attaccato alle sue gonne un bambino che piange disperatamente, mentre dietro la signora più anziana si nasconde una bambina con l'aria terrorizzata.
Scendiamo con un gigantesco punto interrogativo in faccia, e il caposquadra domanda: "Buongiorno, che succede?"
Appena mettiamo i piedi giù dall'ambulanza sentiamo delle grida strazianti provenire da dentro casa.
"Non volevamo andasse così!" dice preoccupata la signora Laura, sulla quarantina, mentre cercava di far tacere il bambino urlante "ma ci siamo distratti un attimo ed è successo! E tu smettila di urlare Francesco! Adesso la mamma e impegnata, dai smettila!".
Veniamo accompagnati in casa, condotti in una stanza dove le urla ci bucano letteralmente i timpani.
Sdraiata sul letto c'è Margherita, una bambina di circa 8 anni, esile e urlante come nessun altro bambino che avessi mai visto.
"Margherita urla così da venti minuti, non potevamo prevederlo!" cerca di spiegarci Alberto, un uomo sulla quarantina che tiene la piccola per mano mentre lei urla e si dispera.
Cercando di superare il muro acustico delle urla di Margherita, il signor Alberto (che è il padre della piccola infortunata) ci dice che la zia Laura e la nonna stavano preparando il pranzo mentre Margherita giocava sul tappeto elastico con Elisa, l'altra bambina di circa 6 anni.
Francesco, 10 anni, voleva saltare sul tappeto, ma le due bimbe non volevano spostarsi e lui ha ben pensato che sferrare un calcio col tallone sulla schiena di Margherita l'avrebbe convinta a spostarsi.
Il colpo deve aver avuto una violenza non indifferente considerata la robustezza di Francesco, che non appena si è reso conto del danno fatto, ha iniziato a piangere a sua volta, ed Elisa ad urlare; da qui l'allertamento del 118.
Mentre il caposquadra raccoglie le varie "testimonianze", io mi occupo dei parametri e di tentare di tranquillizzare la piccola Margherita.
Non ho mai avuto un gran feeling coi bambini e sto imparando attraverso la mia esperienza di soccorritore ad instaurare un legame con loro, perchè immagino che dalla loro prospettiva, trovarsi circondati da estranei che non sono i pompieri con delle tutone antiestetiche non deve essere proprio il massimo.
I dolori di Margherita sono così forti che ad un certo punto inizia a mordersi le mani, e per quanto possa sembrare poco ortodosso, l'unica cosa che al momento mi sembra perfetta per evitare che se le ferisca davvero è il cuneo, e così decido di darle quello da mordere.
Il polso è ancora accelerato, la saturazione instabile e la pressione alle stelle.
Il tutto è una conseguenza di un pianto esasperato dovuto ad una sospetta frattura di un paio di costole.
Quando ho visto che bozzo aveva all'altezza della zona dove dice di aver preso la tallonata, resto senza parole.
Deve aver preso un colpo di tallone davvero ben assestato, e per di più da un bambinetto di 10 anni.
Con non poca fatica, la carichiamo in ambulanza.
Durante il viaggio si calma un pochino, ci racconta di voler diventare parrucchiera e si offre di acconciare i capelli anche alla sottoscritta.
Felici che la piccola Margherita abbia finalmente smesso di piangere (e diciamocelo, anche di stordirci con quelle urla tremende), la lasciamo in ospedale con il papà a fianco.
Tremendi questi bambini, nè? In fin dei conti lo siamo stati tutti, chi più, chi meno.

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