domenica 9 giugno 2013

Che poi... quello che sta in porta...

Il nostro turno inizia con un codice giallo, sospetto ictus.
Stanotte siamo in 4 e tanto per cambiare piove.
Dopo un paio di giri, troviamo la casa, infossata nel dislivello di una vietta nascosta; classica casa di paese, con cortiletto davanti un po' traballante causa pioggia e ovviamente scale di quelle belle lucide e scivolose.
Ci guardiamo, so che abbiamo tutti pensato la stessa cosa e ci scambiamo un sorriso d'intesa: (scale scivolose + pioggia) x rassegnazione all'evidenza = NoBuono.
Ci viene incontro Michele, sui cinquant'anni, che ci accompagna verso l'ingresso.
"Buona sera, che succede?" chiedo mentre cerco assieme agli altri di non centrare qualche pozzanghera
"Eh Vittorio... di solito non è così disorientato, adesso invece è da stamattina che è completamente fuori di testa!"
"Ovvero?"
"Venite" ci dice aprendoci la porta "è la sul divano" e ci indica Vittorio, 80 anni, seduto sul divano che se la ride guardando il telegiornale.
Nessun segno di ictus o simili.
"Permesso, buona sera Vittorio, come va?" gli chiedo cercando di distrarlo dalla tv
Lui mi guarda divertito "Oh mamma la Croce Rossa!"
"Papà è così da stamattina" incalza la figlia, Luisa, sui 45 anni "Può venire nell'altra stanza che le spiego? Sa è una questione delicata" mi dice sottovoce
Lascio Vittorio coi miei colleghi, mentre io vado in una stanza adiacente con Luisa che, malloppo di carte alla mano, inizia a raccontarmi che Vittorio ha un cancro alla prostata con metastasi diffuse, la terapia non è più efficace, ma lui comunque avendo un po' di demenza senile non se ne rende conto e loro non l'hanno informato della gravità della situazione.
"Non voglio che si butti giù, sa che sta male, ma non sa bene perché e quindi pensa che siano gli acciacchi dell'età, vede com'è sorridente e allegro? E' sempre stato ironico e divertente... quindi abbiamo preferito che la pensasse così. Tuttavia da stamattina fa cose strane... di solito è abbastanza lucido, parla ed è orientato... invece da oggi ha iniziato a dire che sente il terremoto, a straparlare, la casa che trema, le cose che vede in tv le percepisce come reali, come se uscissero dallo schermo...abbiamo chiamato il nostro medico e ci ha detto di accompagnarlo in PS, quindi ho chiamato voi"
Fatte le solite domande di routine, raccolgo i dati presi dai miei colleghi e li informo della situazione, poi chiamo la Centrale riferendo questa alterazione delle percezioni, assieme con dei parametri tutto sommato nella norma, e ci viene assegnata la destinazione.
Raccolti i documenti, torno anche io di là con la squadra da Vittorio "Vittorio mi ascolti, dobbiamo portarla giù da basso con una sedia, abbia pazienza, non è comodissima, ma faremo in fretta ok? Lei non si attacchi al corrimano!"
Lui mi guarda e ride "Cià allora andiamo sull'ambulanza, va che non è mica la prima volta, vi conosco ehehehe poi faccio il giretto fuori?"
"Ma papà, fuori fa freddo, andiamo solo in ospedale per un controllo!" gli dice la figlia sorridendo e  coprendolo, e noi lo carichiamo e portiamo giù.
Una volta messo in ambulanza, sulla strada verso l'ospedale, il mio collega chiede a Vittorio "Come sta Vittorio? Tutto bene?"
"Si si... ma dove stiamo andando?"
"In ospedale a XXX, a fare un controllo, conosce il posto no?"
"Ma quello nuovo?"
"Si!"
"Eh si per fare un giretto, poi magari viene fuori il sole eheheheh"
Noi ci guardiamo, e sorridendo annuiamo "Si facciamo giusto un giro veloce, per star tranquilli!"
"Va bene... è che quando ero giovane, le cose erano diverse sapete? Poi adesso ho anche un po' freddo..."
Comprendendo cosa intendevano i parenti quando ci parlavano del fatto che Vittorio fosse poco orientato, alziamo il riscaldamento... lui così si riscalda, noi invece stavamo letteralmente facendo una sauna.
"Ma quindi l'ospedale è a XX?" ci chiede di nuovo
"Si Vittorio, è là"
"Bravi ragazzi...Che poi... quello che sta in porta, se non prende la palla e l'altro non gliela passa... ehehehe" e ride
"Eh certo, se non gli passa la palla..." azzardiamo sorridendo senza capire e decidiamo di assecondare i discorsi non-sense di Vittorio, che continuava a ridersela come un matto ad ogni nostra risposta, proseguiti fino all'arrivo in PS, dove spieghiamo la situazione e veniamo raggiunti in breve dalla famiglia.
"Grazie e arrivederci!" ci dice Vittorio salutandoci, e noi ricambiamo il sorriso e il saluto.
Una volta fuori a sistemare il mezzo, ci guardiamo un po' dubbiosi "Secondo me ci stava prendendo per i fondelli....per quello se la rideva" dice la mia collega diverita
"Perché? Che gli avete detto?" ci chiede curiosa l'autista
"Eh abbiamo assecondato un po' i discorsi assurdi che faceva... secondo me avrà pensato che siamo dei coglioni ehehe"
"Ah si probabile!!!" ci dice lei ridendo "Dai almeno l'avete tenuto allegro, continuava ridere!"
"Si sul fatto che se la ridesse, non ci son dubbi... è che siamo passati un po' per dei giullari ecco!"
"Ma si dai ragazzi... una volta tanto che ridono, godiamocela anche noi!"
"Si dai hai ragione... che poi... se non gli passi la palla e quello che sta in porta non la prende....!!!"

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Questo è il tipo di paziente che ti fa chiudere il servizio con un (mezzo) sorriso.
Anche se il sospetto che ti prendesse per i fondelli sussiste, quando rifai la barella non puoi non avere la faccia semisorridente.

O.B.

Un Soccorritore ha detto...

verissimo : )