sabato 21 gennaio 2012

Se non te l'aspetti

Certe volte, semplicemente, non te l'aspetti.
A cosa faccio riferimento? Penso non a torto che un soccorritore che legge una frase del genere inizia ad avere flash su vari ed eventuali interventi.
L'ultima volta che ho pensato questa frase è stata ieri mattina.
Veniamo chiamati in codice verde perchè la guardia medica ha allertato il 118 per il ricovero di un paziente dispnoico con sospetta polmonite in corso.
Arriviamo in posto, in un bellissimo appartamento, dove troviamo il medico insieme a Luca, un camionista sulla cinquantina, che si trascinava letteralmente per casa.
Il medico ci riferisce i parametri, e ci dice che era in quello stato da almeno un mesetto, ma che non ha mai voluto curarsi, fino ad una settimana fa quando si è aggravato e non ha potuto nemmeno lavorare.
Poche ore prima, spaventato dalla dispnea sempre più grave, ha allertato la guardia medica, che ha ritenuto opportuno chiamare noi.
Con buona pace di Luca, lo vestiamo, lo aiutiamo a prendere le sue cose e lo portiamo in ambulanza.
"Io devo chiedervi scusa" ci dice affannato e tossendo "non volevo disturbarvi, io non volevo!"
"Non si preoccupi Luca " gli risponde il mio caposquadra "siamo qui apposta, non c'è da vergognarsi se si sta male!"
"Si ma io...io non ho mai avuto niente! Io scalo le montagne, lo sapete? Ho appena fatto l'attraversata dell'Atlantico in vela, e lavoro anche sulle barche nel Mediterraneo quando non guido i camion! Non ho mai avuto niente!" ci dice affaticato
"Luca, guardi che a volte può capitare...stress, stanchezza etc rendono più vulnerabili; facciamo qualche controllo in ospedale, così le possono indicare il modo corretto per rimettersi completamente" gli dico mentre compilo i moduli cartacei.
Io e il mio caposquadra, presi dai mille fogli da compilare, non ci accorgiamo subito che Luca inizia ad appisolarsi.
Con la coda dell'occhio vedo che s'è completamente accasciato, probabilmente sfinito dalle ore insonni dell'ultimo mese; tuttavia, non potendo lasciarlo dormire, batto forte le mani e lo chiamo a gran voce "Luca! Luca sveglia forza! 10 minuti e siamo arrivati, non possiamo farla dormire!" gli dico
Lui si sveglia all'improvviso, tossissce e mi dice "sono stanco, non ce la faccio più....lasciatemi dormire per favore!"
"No Luca, non possiamo, davvero; cerchi di stare sveglio! Ci racconti dei suoi viaggi!" gli dico, mantenendo il tono di voce alto.
Di malavoglia, Luca inzia a raccontare dell'Alaska, della Patagonia e dell'Atlantico...poi ad un certo punto si addormenta di nuovo.
Mancavano 5minuti all'arrivo in ospedale, e lo sveglio di nuovo.
"Luca! Sveglia" grido
Luca però apre gli occhi di scatto, inizia a dimenarsi dalla barella, si sgancia le cinghie e inizia a gridare "Dove sono? E voi chi siete? Dove sono??? Voglio tornare a casa! Riportatemi a casa!"
A me e al mio caposquadra è venuto un colpo nel sentirlo urlare così, non ci aspettavamo una crisi del genere, e ci alziamo immediatamente per cercare di ripristinare l'ordine, altrimenti sarebbe potuto diventare pericoloso per sé e per noi.
Luca tra l'altro è grande e grosso, e in questi casi la prudenza non è mai troppa.
"Luca calmati" gli dico "Guardami, siamo della Croce Rossa, sei in ambulanza, stiamo andando in pronto soccorso, ricordi?"
Luca mi fissa per qualche istante, mentre il CS chiama la Centrale per riferire la situazione.
Luca non sembra tornare lucido "No, no io in pronto soccorso...il dottore...ma voi? E mi fa male il torace, proprio qui...mio papà, lui non sta bene...no in pronto soccorso no!"
Cerco di tranquillizzarlo di nuovo, gli accarezzo la testa piano, e gli dico "Luca forza, ti ricordi di noi? Ci ha chiamati il medico, stamattina, perchè non stavi bene..."
"Il medico...ah....già..." riacquistando lentamente lucidità, si tranquillizza un po' "Perchè non posso dormire? Dormo adesso eh...io dormo"
"No Luca, sveglia forza! Siamo arrivati, l'infermiere vuol parlare con te, non con noi!" gli dico battendo le mani per tenerlo sveglio
"Si...no...ma io sono stanco..." mi dice con occhi semi chiusi
Guardato a vista da me e collega, vista la crisi precedente, arriviamo in pronto soccorso.
Della serie che non puoi abbassare lo sguardo un attimo, nemmeno per compilare i documenti, che può succedere di tutto in pochi secondi.
Ecco cosa intendo quando dico che, ad un soccorritore, un paio di mani ed uno di occhi non bastano mai!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao! Sono anch'io una giovane soccorritrice e devo dire che trovo molto interessante il modo in cui racconti la tua esperienza; complimenti e GRAZIE, è davvero importante far conoscere il nostro "mondo" agli altri. Ora mi leggo i post che mi son persa ;) V.

Un Soccorritore ha detto...

mi fa piacere incrociare una collega :-) grazie a te per essere passata! Hope you enjoy it!