giovedì 10 novembre 2011

Incipit


Come per ogni diario che si rispetti, si inizia proprio dal principio, da quelle righe che saranno poi la vera chiave di lettura di tutto ciò che verrà dopo.
La mia "avventura" in questo mondo iniziò un po' per caso e un po' per curiosità; non sapevo niente di niente del mondo del volontariato, e men che meno sapevo a cosa stavo andando veramente incontro, ma la cosa mi incuriosiva davvero tanto, un po' per sentito dire un po' perché era qualcosa di totalmente nuovo e fuori dalle mie corde.
Avevo già rimandato da un anno l'iscrizione al corso di reclutamento volontari, e l'anno dopo non esitai ad iscrivermi.
Premetto di tendere spesso a perdere velocemente l'interesse per quasi ogni cosa; inizio con un entusiasmo quasi infantile, per poi finire (nella migliore delle ipotesi) a mollare tutto nel giro di pochi mesi.
Nessuno avrebbe scommesso un euro sul mio nuovo obiettivo: diventare volontario in una qualche associazione.
Onestamente, non ci avrei scommesso nemmeno io.

Ricordo perfettamente la prima sera di presentazione del corso, e una cosa in particolare non mi aspettavo: trovarci soltanto una ventina di persone, e tra l'altro individui tra i più disparati.
Mi aspettavo un gruppo di ragazzini/e o comunque diciamo che mi aspettavo un pubblico molto più numeroso e in una fascia tra i 18 e i 40 anni ecco...invece eravamo davvero assurdi, lasciatemelo dire.
E la cosa non mi convinceva molto, mi sembrava un po' approssimativa.
Tuttavia avevo deciso di non mollare.
Dopo aver perso svariate persone, ritiratesi dal corso per varie ed eventuali ragioni, alle lezioni eravamo rimasti in meno di 15 persone, in una fascia d'età compresa tra i 20 e i 65 anni.
Fu il percorso che ci portò a concludere i vari moduli del corso che ci unì come gruppo, riuscimmo a conoscerci meglio, a frequentarci, a capirci e pian piano ad entrare a far parte del nucleo più grande, conservando comunque una particolare intesa che proprio non mi aspettavo.
Non ho fatto alcuna fatica a portare a termine gli impegni, spesso trovandomi a fare cose che MAI avrei pensato di poter fare.
Lo scetticismo fece spazio all'entusiasmo vero, qualcosa che per me era del tutto nuovo; impegnarmi per dare il massimo, per superare le mie paure, per essere migliore e vincere la sfida quotidiana.
Alla fine del corso feci una full immersion, come si dice, nelle varie attività proposte, scoprendo un universo che fino ad allora avevo ignorato.
Col tempo l'entusiasmo è diventata vera e propria passione, e in un certo senso questo ha totalmente sconvolto la mia giovane vita, portandomi alla decisione di stravolgerla completamente perchè per la prima volta avevo (e ho) trovato qualcosa che amo fare nonostante la fatica e gli sforzi, qualcosa che riesce a dare un senso a tutto il resto.
E' da qui che inizia la mia storia di soccorritore, da questa passione nata un po' per caso. Strano, nè?
Spesso sento chi dice di "sapere da sempre che questa era la strada"; nel mio caso, io parlo di fortuna sfacciata perché non ho mai davvero saputo quale fosse la mia strada, mi affannavo soltanto a sceglierne una.

Questa volta però, in un certo senso, è stata la mia strada a scegliere me.


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