lunedì 28 novembre 2011

Se voi cantate e fischiettate, il tempo volerà!

Pur essendo una persona davvero molto paziente, c'è una cosa su cui non transigo: LA PULIZIA DELL'AMBULANZA.
Alcuni soccorritori sembrano non ricordare che sui nostri mezzi carichiamo, letteralmente, cani e porci: se siamo fortunati portiamo via la signora anziana lavata e profumata con un po' di mal di schiena, se ci va male potremmo ricoverare il drogato della situazione.
E' FONDAMENTALE comprendere che nonostante la gente che trasportiamo sia la più disparata, dobbiamo garantire il massimo del servizio ad ognuno di loro; l'ambulanza è un mezzo di soccorso sanitario e non deve diventare veicolo di germi e schifezze affini.
Per intenderci: non devo avere schifo io a mettere piede sull'ambulanza, né al paziente deve venire anche solo il dubbio che il mezzo non sia perfettamente pulito e igienizzato.Non venitemi a dire che per pulire e igienizzare il mezzo serve chissà cosa, perché non è vero.
Se ad ogni turno l'equipaggio pulisse l'ambulanza, di problemi non ce ne sarebbero.
Di pari passo alla pulizia del mezzo, ci và il check up, naturalmente.
Fare il check up significa controllare che sull'ambulanza non manchi niente, né una garza sterile né le forbici né nessun'altro tipo di presidio.
E' matematico che quando manca qualcosa, si finisce con l'averne bisogno.Normalmente io e squadra agiamo in questo modo:
ad inizio turno l'autista controlla la parte anteriore del mezzo, luci, documentazione, mappe, navigatore, sirene, benzina e dotazione (kit scasso etc), mentre il caposquadra e il terzo soccorritore controllano il vano sanitario.
Il controllo del vano sanitario per me è indispensabile, non riuscirei a fare un turno senza controllare che il mezzo sia a posto; mi manda letteralmente in bestia vedere colleghi sottovalutare l'importanza di questo step, perchè uscire con un'ambulanza che non ha tutto il materiale al suo posto significa rischiare di non avere quel che serve e di fare una colossale figura da incompetenti davanti al paziente, che teoricamente dovrebbe fidarsi di noi.
I nostri mezzi sono dotati di una Check List, cioè una lista contenente in dettaglio cosa, dove e in che quantità è presente sul mezzo.
Facendo tanti turni ho finito con l'imparare a memoria letteralmente quella lista, e questo mi aiuta quando bisogna spiegare al volo a chi è meno pratico dove trovare le cose.
E' davvero importante inoltre mostrare sempre alle nuove leve tutto il materiale e il come utilizzarlo, e non c'è miglior momento del controllo del mezzo per farlo.
Terminato il controllo, si passa alla pulizia.
E' nostra buona abitudine disinfettare il fonendoscopio, lo sfigmomanometro e il ditale del saturimetro, che sono i due presidi più utilizzati.
Passiamo poi la scopa per terra, perchè è incredibile la quantità di sassi e polvere che riesce a salire magicamente.
Dopo è il momento del vano vero e proprio: armati di sacrosanta pazienza, armati di disinfettante apposito passiamo tutto, barella, sedie, panca, ripiani, scomparti, presidi etc.
Tutto deve avere un "buon odore" di pulito.
Le prime volte restavo letteralmente a bocca aperta nel vedere che tipo di schifezze potessero restare sul mezzo dopo un intervento.
Ultimo passaggio, la pulizia con il mocio del pavimento.
Pulire e controllare l'ambulanza di solito ci porta via circa tre quarti d'ora, che diventa un'oretta se bisogna anche lavare il mezzo esternamente con canna e spazzoloni.
So che fare l'impresa di pulizie non è entusiasmante come uscire in sirena, ma penso che aiuti molto mettersi nei panni del paziente, quando non avete voglia di pulire.
Come vi sentireste se sulla barella di un'ambulanza lurida ci foste voi?


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